“Niente sarà più come prima” è la frase più usata e abusata dell’era Covid. Al punto di diventare retorica e consunta. Ciò non vuol dire che, qualche volta, non possa tuttavia risultare reale. Può essere il caso della categoria abbastanza estesa di coloro che hanno un lavoro stabile e non manuale. Gli impiegati, si direbbe usando una parola antica. Condannati a un lavoro monotono e prevedibile, minacciati dalle “macchine”, stretti a un posto fisso da raggiungere in giornate fisse con metodi più o meno fissi: metro, autobus, automobile, chi poteva a piedi o in bicicletta. Diventati di colpo protagonisti di una rivoluzione, derivante dalla prigionia del Covid che ha impresso l’accelerazione ormai nota al lavoro a distanza: secondo una indagine della Banca d’Italia, il 33% dei dipendenti pubblici e il 14% di quelli privati hanno lavorato a distanza nella prima metà del 2020. Nel settore dell’informazione e delle comunicazioni la percentuale sale quasi al 59%, in banche, finanza e assicurazioni al 51.
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