Il tecnico popolare deve fare anche scelte impopolari
Mario Draghi non è il primo tecnico a essere chiamato a guidare un governo italiano e con tutta probabilità non sarà l’ultimo. Troppo profonda e strutturale è la crisi dei partiti politici per pensare che sia solo un traghettatore a una nuova fase nella quale il meccanismo della democrazia parlamentare tornerà a funzionare fluido, e troppo frammentato è il quadro della rappresentanza per prevedere che – quando prima o poi si tornerà a votare – ne uscirà come per magia un qualche quadro razionale.