
«È un po’ come per la disoccupazione giovanile: è al 40%, ma non vuol dire che 40 giovani su 100 sono senza lavoro. Infatti, sono circa 700mila i giovani che cercano lavoro e non lo trovano. Ma poi ci sono i Neet, che non lo cercano e non studiano, che sono circa 2,5 milioni». Ecco, a guardare con mente fredda i dati del voto inglese, più ancora dello squilibrio vecchi/giovani preoccupa l’ondata dei “politicamente Neet”, insomma dei giovani che non sono andati a votare.
Così la pensa Enrico Giovannini, già presidente dell’Istat, ministro del lavoro (governo Letta), “padre” dell’immissione nella statistica ufficiale degli indici di benessere e attualmente Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Con il quale ragioniamo sullo scontro tra demografia e democrazia che – tra i tanti – è emerso nel voto britannico del 23 giugno.
Intervista pubblicata su pagina99 del 2 luglio 2016, disponibile on line qui
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